“Accessi impropri in pronto soccorso: una sfida per l’infermieristica contemporanea “
Presupposti per lo studio/evidenze empiriche
Negli ultimi anni, i pronto soccorso italiani si sono trovati sempre più spesso a dover gestire un numero crescente di accessi per problemi di salute non gravi. Molte persone, spinte dall’ansia per il proprio stato di salute o dall’impossibilità di accedere tempestivamente ai servizi medici di base, ricorrono al pronto soccorso anche per sintomi lievi o condizioni gestibili a livello territoriale. Questo fenomeno, oltre a dilatare i tempi di attesa, sottrae risorse preziose e attenzione ai pazienti che necessitano di interventi urgenti.
In questo contesto, il ruolo degli infermieri diventa centrale: sono chiamati a gestire non solo il flusso di pazienti, ma anche a implementare soluzioni efficaci che possano rispondere ai bisogni di assistenza senza sovraccaricare ulteriormente il sistema. La sfida è ambiziosa: riuscire a garantire un percorso di cura rapido e appropriato per ciascun paziente, ottimizzando le risorse disponibili e promuovendo un utilizzo consapevole dei servizi di emergenza.
Obiettivi dello studio
Lo scopo di questo elaborato è analizzare le cause e le conseguenze dell’elevato numero di accessi impropri ai pronto soccorso italiani, soffermandosi sul ruolo cruciale che gli infermieri svolgono nella gestione di queste situazioni. Particolare attenzione è stata data all’attuazione delle normative recenti, come il Decreto Ministeriale 77/2022 e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per comprendere come possano migliorare l’efficienza del sistema sanitario.
Pur focalizzandosi sulle soluzioni italiane, la revisione trae spunto anche da esperienze internazionali di gestione delle emergenze, analizzandole per individuare possibili strategie aggiuntive adattabili al nostro contesto.
L’intento finale è comprendere quali siano gli interventi concreti per ottimizzare l’organizzazione dell’assistenza territoriale e alleggerire il carico delle strutture ospedaliere, garantendo risposte più efficaci e tempestive alle esigenze di salute della popolazione.
Materiali e metodi
Questo elaborato si basa su una revisione approfondita della letteratura scientifica, condotta utilizzando i principali database di ricerca, tra cui PubMed, Scopus e Google Scholar, e integrata con l’analisi delle normative sanitarie più recenti, come il DM 77/2022 e il PNRR, nonché con i dati provenienti dall’ISTAT e dal Ministero della Salute.
Le parole chiave utilizzate sono: accessi impropri al pronto soccorso, triage e gestione delle emergenze, sovraffollamento del pronto soccorso, Decreto Ministeriale 77/2022, Case della Comunità, See and Treat, Fast Track in pronto soccorso, educazione sanitaria e accesso ai servizi, telemedicina e triage virtuale, e modelli internazionali di assistenza sanitaria. Tali parole chiave sono state combinate utilizzando gli operatori booleani AND e OR.
Esposizione risultati/discussione
L’analisi mette in evidenza come molti cittadini vedano il pronto soccorso come l’unico luogo in cui poter ricevere cure immediate, una convinzione spesso legata alla mancanza di alternative valide sul territorio e alle carenze nella medicina di base.
L’introduzione di soluzioni innovative, come le Case della Comunità previste dal DM 77/2022, e l’adozione di modelli come il “See and Treat” e i percorsi “Fast Track”, sperimentati con successo in altre realtà, potrebbero rappresentare un cambiamento significativo per ridurre la pressione sulle strutture di emergenza.
In questo contesto, gli infermieri, attraverso il triage e la gestione diretta dei pazienti, grazie anche alla nuova figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, hanno un ruolo determinante nell’orientare le persone verso i servizi più adeguati.
Un altro aspetto fondamentale è l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione sull’uso corretto dei servizi sanitari, per aiutare i cittadini a distinguere tra emergenze reali e condizioni gestibili a livello territoriale.
Inoltre, la formazione continua e l’ampliamento delle competenze degli infermieri sono elementi chiave per garantire un’assistenza tempestiva, snellire i flussi di pazienti e ottimizzare l’uso delle risorse disponibili.
Conclusioni
La revisione della letteratura evidenzia quanto sia urgente intervenire per migliorare le strutture sanitarie e applicare appieno le normative già esistenti, al fine di ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso in Italia.
È chiaro che bisogna anche accelerare il processo di implementazione delle tecnologie digitali e potenziare le risorse territoriali, superando ostacoli come il digital divide e le disuguaglianze tra le diverse regioni.
La tesi suggerisce un modello assistenziale che valorizza il ruolo centrale dell’infermiere, considerato un elemento chiave nella gestione dei pazienti e nella costruzione di un sistema sanitario più integrato e coordinato, capace di rispondere tempestivamente ai bisogni di salute della popolazione.
Solo attraverso una visione strategica e un approccio sinergico sarà possibile garantire un servizio di emergenza efficiente, equo e in linea con le esigenze reali dei cittadini.
*Elaborato completo della tesi disponibile su richiesta dalla Redazione
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA
• Ministero della Salute, “Il Servizio Sanitario Nazionale,” Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, legge 23 dicembre 1978, n. 833.
• Regione Toscana, “L’istituzione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) e il miglioramento dell’assistenza d’urgenza,” pubblicazione regionale, Firenze, 2020.
• Mezzalama, M., e Bianchi, R., “L’impatto della telemedicina nella gestione delle emergenze,” Rivista Italiana di Informatica Medica, 2022, vol. 58, pp. 33-48
• Ministero della Salute. Legge 23 dicembre 1978, n. 833. Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
• Ministero della Salute. Decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992,
n. 27. Istituzione del numero unico di emergenza.
• Ministero della Salute. Decreto Ministeriale 15 maggio 1992. Linee guida nazionali per il triage in pronto soccorso.
• Direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011.
Applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera
Infermiera Anselmi Giulia