Prendersi cura del paziente con ictus: ruolo dell’infermiere nell’educazione sanitaria del caregiver

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L’ictus è una sindrome caratterizzata dall’improvviso e rapido sviluppo di segni e sintomi riferibili a deficit focale delle funzioni cerebrali. I sintomi possono durare da pochi minuti a più di 24 ore e possono anche portare al decesso.
L’ictus cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte e la prima causa assoluta di disabilità. Dagli studi risulta che in Italia, ogni anno, circa 185.000 persone vengono colpite da ictus. L’incidenza è proporzionale all’età della popolazione: è bassa fino ai 45 anni circa per poi aumentare gradualmente. Circa il 25% delle persone colpite da ictus sopravvive con un grado di disabilità che le rende parzialmente dipendenti; un altro 25%, invece, presenta un grado di disabilità che le rende non autonome. La famiglia dell’assistito diventa una risorsa indispensabile nel processo di cura del paziente, tanto che a volte può necessitare di un aiuto esterno: il caregiver formale.
Così come il familiare anche il caregiver formale spesso non ha le competenze sufficienti per assistere la persona al proprio domicilio per questo, durante la degenza, l’infermiere comunica con il caregiver e la famiglia educandoli sulla prevenzione delle complicanze e sull’assistenza alla persona, secondo il grado di autonomia.

L’interesse per l’argomento di studio deriva da due esperienze effettuate durante il tirocinio del Corso di Laurea in Infermieristica, rispettivamente nei reparti di degenza di Neurologia e Riabilitazione e recupero funzionale. Al termine di questo percorso è nato un quesito: quanto è importante l’educazione del caregiver e della famiglia da parte dell’infermiere per un’ottima gestione domiciliare dell’assistito colpito da ictus cerebrale ischemico?
Il quesito deriva dall’incombenza della pandemia di Covid-19 che ha fortemente limitato le relazioni infermiere-caregiver riducendo la possibilità al professionista sanitario di svolgere il suo ruolo di educatore.
L’obiettivo di questo studio è quello di facilitare il ruolo del caregiver e della famiglia, fornendo tutte le informazioni necessarie per assistere il famigliare.
In particolare, l’elaborato mira a insegnare al caregiver come prevenire le principali complicanze post acute da ictus ischemico tramite la creazione di una brochure, che il caregiver e il famigliare possono facilmente consultare in autonomia ogni volta che hanno dubbi sulle scelte da adottare per ridurre il rischio di insorgenza di complicazioni.
Sono stati consultati articoli della banca dati scientifica “PubMed” e del motore di ricerca “Google Scholar”. L’unico filtro utilizzato è stato quello temporale, ovvero sono stati selezionati solo articoli pubblicati negli ultimi sei anni. Le parole chiave inserite per ricercare gli articoli più pertinenti sono: “caregiver”, “to care”, “stroke patient”, “education”, combinate tra loro attraverso l’operatore booleano “AND”.
Attraverso il motore di ricerca “Google” sono stati consultati diversi siti web, inoltre per ampliare e migliorare i contenuti della ricerca, è stata visionata letteratura scientifica dedicata.
Sono state infine utilizzate delle immagini a scopo illustrativo.

Dalla ricerca condotta, si è potuto constatare che i ruoli del caregiver e della famiglia presentano molte complessità.
Quest’ultimi hanno bisogno di interagire con tutti gli operatori sanitari che hanno in carico il proprio caro, in particolar modo con l’infermiere, il quale ha il compito di educarli sull’assistenza che dovranno erogare, in autonomia, al domicilio.
L’infermiere è una figura importante nella presa in cura a domicilio dell’assistito colpito da ictus.
Compila il piano di assistenza sulla prevenzione delle complicanze, con relative diagnosi infermieristiche secondo tassonomia NANDA-I (North American Nursing Diagnosis Association International), NOC (Nursing Outcomes Classification) e NIC (Nursing Interventions Classification), consegna al caregiver “La brochure”, strumento sintetico, visivo e facilmente consultabile. Essa è un mezzo grazie al quale il caregiver avrà sempre a disposizione una guida da consultare in caso di necessità. La brochure è stata in particolare utile durante la pandemia Covid 19, in cui le possibilità di comunicazione con i famigliari sono state purtroppo molto ridotte.

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