La generosità di Arezzo in soccorso dell’Ucraina: racconto di un’infermiera volontaria in missione

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Ormai da febbraio 2022 le forze armate russe hanno dato il via ad un’offensiva sul territorio ucraino. Quella definita dal presidente russo “operazione militare speciale” si è rivelata fin da subito agli occhi di tutti come una guerra aperta e durissima come del resto lo sono tutte le guerre.
Lo scoppio di questa ha generato nel mondo una risposta sensibile ed altruista con l’attivazione di interventi umanitari in soccorso della popolazione colpita.

Arezzo non è stata da meno in questi mesi e il 22/4 lo ha dimostrato ancora una volta con la missione alla quale ho preso parte in qualità di Infermiera volontaria insieme ad altre nove persone tra cui il sindaco della città.
Tutto questo è stato possibile grazie al contributo di numerosi enti ed associazioni oltre a numerose donazioni come quella fatta dagli infermieri aretini.

Ho partecipato con orgoglio a questo viaggio rappresentando l’ordine delle professioni infermieristiche ed il nucleo CIVES di Arezzo.
Abbiamo consegnato un’ambulanza carica di medicinali e presidi sanitari al Central Hospital di Sambir, città situata nell’Oblast di Lepoli, nell’Ucraina occidentale, vicino al confine con la Polonia.

Abbiamo incontrato sul confine numerosi volontari di etnie e culture diverse provenienti da tutto il mondo e uniti in soccorso della popolazione ucraina; alcuni di loro, mossi dal nostro stesso desiderio di pace, hanno pianto e pregato ognuno il proprio Dio insieme a noi.

Durante la permanenza presso il primo centro di accoglienza ho visto con i miei occhi la disperazione sul volto di una nonna che salutava figlia e nipoti mentre rientravano in Ucraina andando incontro alle bombe ma anche il sorriso di una giovanissima donna con in braccio il figlio di pochi mesi appena visitato da un pediatra.

Questo è solo un esempio della tristezza, dell’amarezza ma anche e soprattutto dello spirito di altruismo e solidarietà che si respira lungo i corridoi umanitari dei centri di accoglienza. Una catena solida fatta di persone, volontari e professionisti, tra cui infermieri, pronti ad agire in prima linea ovunque ci sia da operare per aiutare il prossimo.

Non è ciò che fai, ma quanto amore metti in ciò che fai.
(Madre Teresa)

Irene Di Bella

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